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admin
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Inviato - 03 aprile 2005 : 12:57:05
Il ricordo di un fantastico giorno.
Una mattina del mese di aprile del non lontano 2001, mi chiamò l’amico Antonio, Presidente Regionale FIHP del Lazio, e mi chiese se gli potessi organizzare una esibizione sul Sagrato di Piazza San Pietro, alla Presenza del Papa, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. Non me lo feci ripetere l’invito due volte. Anche se non sentivo più da tempo i miei rider, mi impegnai per loro e contattatili, non negarono la loro disponibilità. Era una grossa manifestazione, in diretta sulla Rai, ed in altre centinaia di paesi mondiali, oltre che nei maxischermi installati sulla piazza. La preparazione è stata dura, lunga ed impegnativa, non era facile pattinare sulle scale, e sui sampietrini, con le fiaccole in mano, con gli occhi di tutto il mondo addosso. Partecipò anche la coppia Campione del Mondo d’artistico, che eseguirono alcuni passi proprio sul sagrato sulle note di una inedita canzone di Alexia, mentre noi, pattinatori, in quella splendida cornice, e nella penombra del tramonto, volteggiavamo con le fiaccole sulla scalinata del Sagrato ed in Piazza San Pietro, in un corridoio appositamente creato per l’evento. Ricordo, che prima dell’evento, il Card. Ruini, ci venne a trovare, e si raccomandò di essere seri, come non lo eravamo stati fino a quel punto. Non nego che l’aver ritrovato i miei rider, con i quali facevamo un casino bestiale, durante le esibizioni, fu bello, e difficile domarli, anche nel linguaggio. Poi invece, dopo l’incontro con il Cardinale, riuniti alla vigilia nella sala Paolo VI, mentre ci preparavamo, ci fu un attimo di silenzio, che cambiò i nostri stati d’animo. Ci pervase un sentimento di amore e di timore, che ci illuminò, e si concretizzò quando entrammo sulla Piazza. All’arrivo del Papa ci rendemmo conto che stavamo per fare una cosa grandissima, un onore che non spetta a tutti, soprattutto ai pattinatori. Pattinare in presenza del Santo Padre. Tutto filò per il verso giusto, l’attenzione delle folle era rivolta ai pattinatori. Terminata l’esibizione, la messa ed il messaggio del Santo Padre, cominciò la fila per i saluti personali. Erano stati concessi al nostro gruppo solo 4 biglietti, per l’evento. Eravamo invece 20, non mi sembrava giusto, e non ci sembrava giusto, che alcuni di noi, alcuni anche non credenti, non potessero avere questo onore. In un momento di ingegno, mi avvicinai al Cardinale Ruini, e senza timore, gli indicai che coloro che avevano animato la manifestazione non potevano essere ricevuti. La risposta fu affermativa, saltò tutto il protocollo finale è il gruppo di pattinatori, come documentato, circondò il Santo Padre. Furono preparati dei doni, ed un paio di pattini in linea, venne donato al Papa. Tale dono venne accettato, ma nascosto dal Cardinale. Inoltre, preparai una maglia della nazionale italiana che la donai personalmente al Papa. Ricordo che mi chiese chi eravamo, quando gli risposi “siamo i giovani pattinatori” lo sguardo gli si illuminò, aprì tutte e due gli occhi, di un azzurro stupendo, e con la mano destra, accompagnato dalle parole, fece il gesto indicante le serpentine che avevamo prima eseguito. Qualche tempo dopo, nella Basilica di San Giovanni, il Cardinale Ruini, ci invitò per ringraziarci, anche a nome del Santo Padre. era l’ennesima volta che incontravo, con la mia famiglia questo significativo personaggio, si ricordò di noi, e mi permisi di chiedergli se il dono era stato gradito. La risposta fu affermativa, ma precisò che i pattini sono stati nascosti al Papa, in quanto, affermazione del cardinale, “il Papa sarebbe stato in grado di chiederli, di provarli, e di pattinare nelle sue stanze”. Questo è forse un piccolo aneddoto, magari in significativo, di un Grande Personaggio che personalmente, mi è rimasto indelebile nel cuore. Ho deciso di renderlo pubblico, per onorare il nostro mondo, partecipe nella storia di un Grande Uomo, sua Santità Giovanni Paolo II Pontefice Massimo. Maurizio Lollobrigida
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